venerdì 6 gennaio 2023

"I falsi idoli ” A cura del prof. Giuseppe Lubrino

 








Sfatiamo i falsi idoli che occupano gli altari della nostra società.

Nel “pantheon" odierno si promuove un nuovo culto: il dio denaro vende un'etica economica priva di qualsiasi valore, il dio della libertà non si dà limiti e vuole ingannare la verità con le bugie; il dio del potere pretende di governare le masse ma non si assume la responsabilità delle sue azioni.
Falsi profeti, influencer, sono i nuovi “eroi” che senza virtù mietono vittime tra i giovani
propugnando loro visioni della vita e della realtà distorte.
Diverse tendenze comportamentali in voga, in modo sottile, minano la serenità e il benessere delle persone. Rischiamo cosi di diventare delle vere e proprie pattumiere entro cui tutto il veleno tossico di relazioni malsane e di ideologie contorte, viene sversato. È bene 'ricordare' "che l'uomo è ciò mangia" come ci insegna Feuerbach, ma l' esistenza umana non si esaurisce solo soddisfacendo questo bisogno. Il disagio esistenziale a cui assistiamo è in realtà un vero e proprio grido di aiuto. Molte persone, hanno delle domande che implorano delle risposte. La fatica della ricerca però, il più delle volte, viene snobbata; si preferisce vivere di espedienti meno impegnativi che ci rinchiudono nella nostra zona di comfort.
Preferiamo affidarci ai nuovi "santi" che ci promettono una "felicità" pre-confezionata la quale ci dovrebbe poi evitare di attraversare il deserto del "dolore" e del "sacrificio". Ignoriamo che solo conoscendo la tristezza possiamo dare il giusto valore alla gioia.

Tutte le esperienze della nostra vita hanno sempre una valenza educativa e sono propedeutiche alla nostra crescita e maturazione completa.
Tutto quanto viviamo ci "forma" e ci aiuta ad essere ciò che siamo.

Tutto quanto desideriamo concorre al nostro bene?
Domanda che dovrebbe interpellare ogni ambito della nostra esistenza…

Recuperiamo la bellezza di poter bere un bicchiere d'acqua e nello stesso istante percepire la nostra sete placarsi.
Non cediamo alle lusinghe del 'tutto' e del 'facile', non cadiamo nella trappola delle apparenze a discapito della sostanza.

Interroghiamoci sui vari aspetti caratterizzanti la nostra quotidianità…
A partire da tale consapevolezza, vediamo che cosa possiamo fare per migliorare noi stessi e la qualità di quanto ci circonda.

L'essere fragili non deve costituire per noi una vergogna ma deve diventare la fonte della nostra forza.

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